99 volte fuori dagli schemi.
Come scattare una foto? Come scattare foto per Instagram?
È la stessa cosa?
Spesso i nostri clienti (e amici) ci chiedono come aprire o gestire un profilo IG.
Aprirlo e caricare immagini è semplice.
Gestirlo con un profilo aziendale più complicato.
Soprattutto perché, al di là delle foto (indiscutibile il loro potere sul successo di un profilo), ci sono strategie e tecniche di marketing per renderlo professionale.
In questo post troverai accorgimenti per caricare foto più suggestive.
La cosa interessante è che potresti modificare il tuo modo di scattare e divertirti ancora di più.
Facci caso, quante foto uguali ci sono? Tutte o quasi.
Questo perché la gente guarda cosa scattano altre persone e poi riproducono la stessa foto.
Noi pensiamo, invece, che ognuno di noi ha un irripetibile punto di vista (PdV).
Crediamoci.
Il punto di vista è pensiero e istinto (indotto dalla potenza di un ragionamento).
Pensiero come propria riflessione.
Istinto come libertà e velocità nel rappresentare il proprio pensiero.
Va sempre detto. La fotografia è luce. Non c’è altro da aggiungere o da scoprire.
Golden Hour, alba, tramonto… e quando non è possibile? Di giorno, un buon filtro polarizzatore aiuta se scatti con una macchina fotografica.
Se scatti con uno smartphone punta e click, più o meno.
Stile. Lo stile è molto più di un filtro applicato in post produzione. Puoi avere foto con lo stesso tono, ma questo non significa avere uno stile personale.
Un pittore si riconosce per il modo di dipingere, non perché usa solo colori giallo e rosso.
L’orizzonte è dritto. Se scatti una foto del mare dai all’orizzonte quel senso di linea retta che gli appartiene. O fallo volutamente inclinato, ma con un senso.
Selfie? Ok, però con meno protagonismo (a meno che tu non sia un fashion blogger!). Soprattutto se vuoi rendere omaggio anche al paesaggio in cui ti trovi.
Foto di viaggio. A volte basta la foto.
Altre foto, invece, meritano una buona descrizione.
Sfata con i tuoi testi la legenda che su Instagram si sfogliano le foto con velocità supersonica.
Rendi le persone meno superficiali con i tuoi testi perché le tue descrizioni sono interessanti da leggere!
Quando lo fai, poi, diccelo, linkale nei commenti qui sotto e andremo subito a leggerle perché vogliamo essere meno superficiali.
Essere univoci. Dai qualche grammo di sostanza alle tue immagini. Informati sugli usi e costumi dei luoghi in cui sei.
La cultura di quel luogo ti insegnerà sicuramente qualcosa (e potrai avere curiosità da inserire nella didascalia).
Ecco un altro semplice modo per essere leggermente originale.
Non Copiare. Reinterpreta. Fallo sempre a modo tuo.
Rispetto. Serve. Ogni tanto puoi evitare di fotografare.
Prenditi tempo per osservare. Trattieni attraverso gli occhi.
Se non esce la foto pazienza. Avrai vissuto un bel momento e sarai carico per il prossimo scatto.
Pathos. Trasmetti quello che ti esce in quel momento, che stai vivendo. Senti l’emozione che vuoi trasmettere e lascia andare l’istinto.
Profondità di campo. Un bel primo piano, generalmente, è potente quando il diaframma è aperto. Puoi scendere anche sotto l’1.8 se il tuo obiettivo lo permette, ma a f5.6 stai sicuro che il soggetto ben a fuoco risalterà.
Per un ritratto non puoi fallire la messa a fuoco degli occhi.
Due centimetri di indugio e andare fuori fuoco un attimo.
Informati sul posto. Prima di andare consulta Instagram, ingegnati.
Puoi sfruttare le potenzialità della App per inserire la località.
Puoi fare ricerche per luogo e ti si aprirà un mondo. Troverai una quantità di spunti per fotografare che dovrai scegliere solo quello che più vorrai ritrarre.
Segna la località sul tuo GoogleMaps.
Se preferisci sulle note, su Evernote; ovunque.
Basta che sia la modalità per te più immediata per ritrovarlo quando starai lì.
Non puoi perdere mezz’ora per ritrovare l’angolo che vuoi immortalare!
Ognuno ha un irripetibile punto di vista.
Ti pare di aver già sentito questo concetto.
Lo so, ma noi di CommuniThink ce lo ripetiamo come un mantra.
Sei arrivato a questo punto perché vuoi sapere i (forse) sei segreti dell’ottavo album dei Led Zeppelin.
Storm Thorgerson dello studio grafico Hipgnosis curò (tra le altre e su tutte quelle dei Pink Floyd) la copertina di In Through The Out Door.
L’album fu pubblicato con sei versioni differenti della copertina.
La foto è all’interno di un bar.
Ci sono sette persone e la scena è inquadrata sei volte, una per ogni punto di vista dei soggetti presenti.
Il settimo punto di vista, l’uomo col cappello (il soggetto principale) è rappresentato nelle due illustrazioni interne.
Basta inclinare di quindici gradi la macchina fotografica per avere una inquadratura diversa.
Un diversa inquadratura è un nuova immagine. Crea altre occasioni.
Il PdV di un’altra persona è un inedito bagaglio culturale, quindi altra immaginazione, altra esplorazione.
Ai corsi di scrittura propongono di copiare lo stile di scrittori importanti.
Scrivere due pagine su un argomento come le avrebbe scritte Dostoevskij, Calvino o come le scriverebbe Javier Marías, Chuck Palahniuk.
Raymond Queneau in “Esercizi di stile” ha raccontato in 99 stili diversi una stessa trama.
Un modo divertente di prendere confidenza con la scrittura. Applicabile alla fotografia.
99 punti di vista per scattare la stessa foto.
E X T R A